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13/07/10
L' angolo verde 5
Come promesso nel numero precedente della nostra rubrica, parleremo oggi di dendrochirurgia. Questa tecnica rientra tra gli interventi cosiddetti straordinari che hanno come scopo principale la salvaguardia delle condizioni statiche della pianta. Solitamente è richiesto questo tipo di intervento in seguito a gravi ferite e/o lesioni strutturali che, oltre a poter compromettere appunto la stabilità delle stesse, possono essere veicolo di nuovi attacchi parassitari. A seguito di quanto finora detto, passiamo ora a descrivere le principali operazioni pratiche che fan parte di questa tecnica operativa.
Innanzitutto si deve procedere con la rimozione del legno disgregato; in tal modo elimineremo il focolaio d’inoculo, e ridurremmo la possibilità di attacco di altri insetti xilofagi. Tale operazione, a primo avviso banale, deve essere eseguita con molta cura evitando di intaccare le barriere che la pianta genera naturalmente a difesa del legno sano.
Terminata questa fase si passa alla fase tecnica delle dendrochirurgia che prevede innanzitutto lo studio delle reali condizioni della pianta allo stato attuale, cioè dopo la pulizia generale del legno disgregato. L’individuazione di punti di indebolimento dei rami principali siano essi all’inserzione o in corrispondenza di ferite mal cicatrizzate, inducono al ricorso di sostegni meccanici.
Tali operazioni riassunte sotto il nome tecnico di “intirantaggio” prevedono l’installazione di appositi tiranti che, con utilizzo di cavi di acciaio di dimensioni proporzionali a quelle dei rami da sostenere, avranno lo scopo principale di mantenere la stabilità della pianta. Oltre a questo un altro scopo dell’intera tecnica è garantire e rispettare la normale fisiologia del soggetto arboreo. Per informazioni più tecniche www.treeclimbing.it
Altri interventi a difesa delle alberature verranno descritti nel prossimo nunero. CK