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30/01/11
Studiando l'inglese nei giardini della Cornovaglia
Se qualcuno vuole segnare in agenda questo appuntamento, segnalo questa interessante vacanza rivolta a chi,oltre ad essere appassionato di giardini, vuole esercitarsi nello studio della lingua inglese. Ad accompagnare i partecipanti sono gli insegnanti della Manchester Language School, come pure la paesaggista Clare Littlewood, inglese d'origine, ma italiana d'adozione. L.Ra.
29/01/11
25/01/11
Petto di pollo alla mostarda di Cremona
Le ricette di Nicoletta
PETTO DI POLLO ALLA MOSTARDA DI CREMONA
ingredienti per 4 persone:
2 petti di pollo
200 g d'insalatina mista di campo
50 g mostarda di cremona
aceto qb
olio extravergine di oliva
sale e pepe
Pulire i petti di pollo, salare e pepare.
Farli rosolare in padella con olio caldo, quindi trasferire in una teglia da forno, coprire con un foglio di pellicola di alluminio e continuare la cottura in forno già caldo a 160 °C per 10 minuti circa.
Una volta cotti, tagliare i petti di pollo e disporli sull'insalatina lavata.
Cospargere di mostarda tagliata a dadini e condire con olio e aceto.
ingredienti per 4 persone:
2 petti di pollo
200 g d'insalatina mista di campo
50 g mostarda di cremona
aceto qb
olio extravergine di oliva
sale e pepe
Pulire i petti di pollo, salare e pepare.
Farli rosolare in padella con olio caldo, quindi trasferire in una teglia da forno, coprire con un foglio di pellicola di alluminio e continuare la cottura in forno già caldo a 160 °C per 10 minuti circa.
Una volta cotti, tagliare i petti di pollo e disporli sull'insalatina lavata.
Cospargere di mostarda tagliata a dadini e condire con olio e aceto.
7 miliardi
Presto saremo nel mondo 7 miliardi di persone. Cosa succedera' con le nostre risorse naturali ? Un video del National Geographic (in inglese sorry) ci spiega senza catastrofismi il modo per far fronte a questo sviluppo demografico: l'equilibrio.L.Ra.
11/01/11
Ricibiamo: trasformare lo spreco in risorsa 3
La forza della rete: riscoprire il valore delle relazioni
Abbiamo già sottolineato che portare generi alimentari alle famiglie non è il solo obiettivo che ci siamo posti: il nostro fine più ambizioso è quello di riscoprire il valore delle relazioni e creare una rete in cui il denaro non è l’unica materia di scambio.Crediamo che esista qualcosa che vale di più. Il tempo, per esempio. Ecco perché la nostra idea è quella di divulgare una cultura dello scambio e dell’aiuto reciproco: un’azione di sviluppo sostenibile locale che potrebbe portare vantaggi da un punto di vista economico, sociale e ambientale. Nel nostro disegno futuro ci immaginiamo una rete di contributori: chi è indigente e ha bisogno di un sostegno potrà contare sul nostro aiuto oggi, con la speranza che in futuro si possa mettere in gioco con un altro tipo di attività comunque utile.D’altra parte si sente sempre più spesso parlare di Social Network, tanto che anche le imprese si stanno strutturando sempre più come un network di relazioni tra individui caratterizzati da obiettivi e valori condivisi. Ma allora, se questo vale nel mondo degli affari, non dovrebbe avere ancora più presa per le associazioni no profit?Nel territorio abbiamo infatti riscontrato una crescente attenzione alla tematica dello spreco e così abbiamo capito che una rete solidale, dinamica e stabile formata da interazioni e scambi di beni e attività può aumentare l’impatto di ciascun partecipante.
Filo d’Erba ne è un esempio. Si tratta di una cooperativa artigianale specializzata nella produzione di alimenti vegetariani e vegani, che ha di recente inaugurato un negozio a Valdagno.
Insieme abbiamo avviato una collaborazione per cui ogni settimana riceviamo da loro alcuni pentolini contenenti porzioni di alimenti preparati con cura ma invenduti che sono assolutamente integri e freschi.
In questo modo Filo d’Erba riduce i propri costi di smaltimento per l’invenduto e, contemporaneamente, numerose famiglie possono godere di pasti pronti che ricevono direttamente a casa, consegnati dai volontari di Ricibiamo.
Il gruppo RICIBIAMO
Abbiamo già sottolineato che portare generi alimentari alle famiglie non è il solo obiettivo che ci siamo posti: il nostro fine più ambizioso è quello di riscoprire il valore delle relazioni e creare una rete in cui il denaro non è l’unica materia di scambio.Crediamo che esista qualcosa che vale di più. Il tempo, per esempio. Ecco perché la nostra idea è quella di divulgare una cultura dello scambio e dell’aiuto reciproco: un’azione di sviluppo sostenibile locale che potrebbe portare vantaggi da un punto di vista economico, sociale e ambientale. Nel nostro disegno futuro ci immaginiamo una rete di contributori: chi è indigente e ha bisogno di un sostegno potrà contare sul nostro aiuto oggi, con la speranza che in futuro si possa mettere in gioco con un altro tipo di attività comunque utile.D’altra parte si sente sempre più spesso parlare di Social Network, tanto che anche le imprese si stanno strutturando sempre più come un network di relazioni tra individui caratterizzati da obiettivi e valori condivisi. Ma allora, se questo vale nel mondo degli affari, non dovrebbe avere ancora più presa per le associazioni no profit?Nel territorio abbiamo infatti riscontrato una crescente attenzione alla tematica dello spreco e così abbiamo capito che una rete solidale, dinamica e stabile formata da interazioni e scambi di beni e attività può aumentare l’impatto di ciascun partecipante.
Filo d’Erba ne è un esempio. Si tratta di una cooperativa artigianale specializzata nella produzione di alimenti vegetariani e vegani, che ha di recente inaugurato un negozio a Valdagno.
Insieme abbiamo avviato una collaborazione per cui ogni settimana riceviamo da loro alcuni pentolini contenenti porzioni di alimenti preparati con cura ma invenduti che sono assolutamente integri e freschi.
In questo modo Filo d’Erba riduce i propri costi di smaltimento per l’invenduto e, contemporaneamente, numerose famiglie possono godere di pasti pronti che ricevono direttamente a casa, consegnati dai volontari di Ricibiamo.
Il gruppo RICIBIAMO
07/01/11
Intervista ad Andrea Segrè (Last Minute Market )
Il 2011 è l'anno europeo contro gli acquisti superflui di cibiCosa succede al cibo scaduto o quasi? Chi ha la responsabilità di riciclarlo o smaltirlo? E quanto costa? Un articolo pubblicato su Repubblica di oggi spiega come il Riciclo diventa business e come la nostra iniziativa Ricibiamo si inserisce nelle soluzioni proposte.Pubblichiamo poi un link su un articolo del Corriere della Sera riguardante gli alimenti scaduti Alleghiamo una tabella sulla reale commestibilita' del cibo "scaduto"L.Ra.
05/01/11
Porta la sporta
Esistono ancora dopo lo shopper monouso, che in teoria è stato eliminato dal 01\01\2011. Stiamo parlando delle bustine di plastica che si è obbligati ad utilizzare nel settore self- service ortofrutta dei punti vendita della grande distribuzione e che pochi osano rifiutare(quando mai è possibile) quando si acquista frutta e verdura.
Un iniziativa denominata "Porta la sporta" pubblicizza un modo alternativo di affrontare questo problema, con l'utilizzo di un semplice retino di cotone. M.B.
Un iniziativa denominata "Porta la sporta" pubblicizza un modo alternativo di affrontare questo problema, con l'utilizzo di un semplice retino di cotone. M.B.
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