Thomas Bernhard, (Heerlen, 9 febbraio
1931 – Gmunden, 12 febbraio 1989), è stato uno scrittore,
drammaturgo, poeta e giornalista austriaco, tra i massimi autori
della letteratura del Novecento non solo di lingua tedesca.
"La maggior parte delle persone, la percentuale più alta, vive di idee
altrui e sfrutta queste idee altrui fino all'estremo, senza vergogna, ma
a queste persone nessuno chiede conto, al contrario, sono lodate
ovunque. Ovunque guardiamo, sfruttatori di idee, che ne traggono un buon
guadagno" (Correzione)
"I sani, in fondo, non vogliono avere più niente a che fare con i
malati e non sono affatto contenti che i malati, sto parlando dei
veri malati, e cioè dei malati gravi, esigano tutt'a un tratto di
ritornare in buona salute, o almeno di normalizzarsi o almeno di
migliorare le loro condizioni di salute. Il sano, se è una persona
sincera, ammetterà che non vuole avere più niente a che fare con il
malato, non vuole che nessuno gli rammenti la malattia e, attraverso
la malattia, logicamente e forzatamente la morte." (Il nipote di Wittgenstein)
"In fondo io non ho percorso una strada, probabilmente perché ho sempre
avuto paura di imboccare una strada senza fine e quindi senza senso. Se
volessi, dicevo ogni volta a me stesso, potrei farlo. Ma non ho
imboccato nessuna strada. Qualcosa è successo, sono diventato più
vecchio, non sono rimasto fermo, ma non ho imboccato nessuna strada." (La cantina)
"Anche l'arte nel suo insieme non è altro infatti che un'arte di
sopravvivere, questo fatto non dobbiamo perderlo mai di vista,
l'arte, insomma, è il tentativo reiterato, che commuove persino
l'intelligenza, di sbrogliarsela in questo mondo e nelle sue
avversità, cosa che, come sappiamo, è possibile solo facendo
ripetutamente uso della menzogna e della falsità, dell'ipocrisia e
dell'autoinganno." (Antichi Maestri)