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28/02/19

05/02/19

30 anni dalla morte di Thomas Bernhard (501° post del blog)


Thomas Bernhard, (Heerlen, 9 febbraio 1931 – Gmunden, 12 febbraio 1989), è stato uno scrittore, drammaturgo, poeta e giornalista austriaco, tra i massimi autori della letteratura del Novecento non solo di lingua tedesca. 

"La maggior parte delle persone, la percentuale più alta, vive di idee altrui e sfrutta queste idee altrui fino all'estremo, senza vergogna, ma a queste persone nessuno chiede conto, al contrario, sono lodate ovunque. Ovunque guardiamo, sfruttatori di idee, che ne traggono un buon guadagno" (Correzione)


 
"I sani, in fondo, non vogliono avere più niente a che fare con i malati e non sono affatto contenti che i malati, sto parlando dei veri malati, e cioè dei malati gravi, esigano tutt'a un tratto di ritornare in buona salute, o almeno di normalizzarsi o almeno di migliorare le loro condizioni di salute. Il sano, se è una persona sincera, ammetterà che non vuole avere più niente a che fare con il malato, non vuole che nessuno gli rammenti la malattia e, attraverso la malattia, logicamente e forzatamente la morte." (Il nipote di Wittgenstein)


"In fondo io non ho percorso una strada, probabilmente perché ho sempre avuto paura di imboccare una strada senza fine e quindi senza senso. Se volessi, dicevo ogni volta a me stesso, potrei farlo. Ma non ho imboccato nessuna strada. Qualcosa è successo, sono diventato più vecchio, non sono rimasto fermo, ma non ho imboccato nessuna strada." (La cantina)




"Anche l'arte nel suo insieme non è altro infatti che un'arte di sopravvivere, questo fatto non dobbiamo perderlo mai di vista, l'arte, insomma, è il tentativo reiterato, che commuove persino l'intelligenza, di sbrogliarsela in questo mondo e nelle sue avversità, cosa che, come sappiamo, è possibile solo facendo ripetutamente uso della menzogna e della falsità, dell'ipocrisia e dell'autoinganno." (Antichi Maestri)